Siamo alle solite. Torna la primavera, torna la voglia degli studenti di bigiare le lezioni (leggasi interrogazioni e compiti in classe) e si riparte con un po' di scampagnate non autorizzate tra tram, autobus e traffico privato. Stavolta però si sono superati. Non solo non hanno dato alcuna comunicazione alla Questura, come la legge prevede, ma hanno anche fatto ingenti danni.
Ricordiamo perché è importante non dar via a cortei non autorizzati. Dare l'informativa alla questura è doveroso per diversi motivi: innanzi tutto l'Atac può predisporre un piano di deviazioni del trasporto pubblico (e SOPRATTUTTO darne comunicazione agli utenti che per svariati motivi devono percorrere le strade romane) e in secondo luogo si possono predisporre le condizioni di sicurezza per i cittadini e i manifestanti.
C'è però una novità: i manifestanti saranno denunciati. Miracolo!
Ricordiamo perché è importante non dar via a cortei non autorizzati. Dare l'informativa alla questura è doveroso per diversi motivi: innanzi tutto l'Atac può predisporre un piano di deviazioni del trasporto pubblico (e SOPRATTUTTO darne comunicazione agli utenti che per svariati motivi devono percorrere le strade romane) e in secondo luogo si possono predisporre le condizioni di sicurezza per i cittadini e i manifestanti.
C'è però una novità: i manifestanti saranno denunciati. Miracolo!
9 commenti:
Francamente non ne posso piu' delle manifestazioni degli studenti, chiunque ha frequentato un minimo la scuola sa benissimo che il 90% di queste manifestazioni sono fatte esclusivamente per evitare di stare in classe seduti sui banchi a studiare, inutile dire poi che gli insegnanti sono ben felici di tutto cio' visto che in questa maniera hanno la giornata libera e pagata.
Gli studenti avrebbero un modo molto semplice e molto meno invasivo per migliorare la nostra Italia: STUDIARE !
La verita' invece e' che da troppi anni le lauree (ed i diplomi) si danno a cani e porci, lavoro con molti "laureati" che vi assicuro sono di un'ignoranza colossale, mio padre con la terza media sa molte ma molte piu' cose di loro per non parlare poi della loro scarsissima elasticita' mentale...
C'e' un problema enorme nella scuola italiana che va avanti da decenni, tantissimi laureati che non sono geni ma che al tempo stesso non accettano piu' i lavori che invece sarebbero piu' alla loro portata, ecco spiegata molta disoccupazione giovanile.
Una vera e propria fabbrica di ignoranti.
Andrea Rossi
ti sei mai chiesto perchè non ti si incula proprio nessuno nessuno??
trovati una donna...
Perfettamente d'accordo con te Andrea.
Come risolveresti il problema?
Modestamente credo che il principale problema sia culturale, per troppi anni si e' sminuito e mortificato il lavoro manuale facendoci credere che solo il lavoro in un ufficio sia decoroso, bisognerebbe rivalorizzare quei lavori che invece sono spesso frutto di un talento innato o che in altri casi sono comunque fondamentali, i riferisco soprattutto ai lavori artigianali, la politica dal canto suo potrebbe creare scuole apposite o migliorare quelle esistenti, molti di quei ragazzi che manifestano potrebbero essere ottimi meccanici o perfetti falegnami e non lo dico affatto con ironia.
Ovvio che la televisione con le sue idiozie propone tutto il contrario di cio' che dovrebbe fare.
Il risultato e' quello che vediamo: manifestazioni inutili che vanno avanti da decenni, professoresse ideologizzate spesso ignoranti ed assenteiste (quella mia d'italiano con "Repubblica" sotto al braccio non sapeva chi era Celine...), studentelli che giocano a fare i "Che Guevara" e che si sentono forti ad imbrattare la propria citta' (anche masochisti oltre che vandali) etc etc
Andrea Rossi
Insomma per risolvere la situazione dobbiamo tornare a fare il falegname?
X L'Anonimo
Bisogna tornare a fare i falegnami ? Anche, ma anche gli agricoltori, gli elettricisti, i tecnici-riparatori, i sarti, i meccanici, gli idraulici, etc etc etc...
Poi bisognerebbe fermare immediatamente la costruzione di altri osceni mega -centi commerciali che tanto piacevano alla sinistra romana e rimettere le vecchie care licenze, non e' solo l'intuito a farci capire che la grande distribuzione toglie lavoro ma anche seri studi della Confesercenti che hanno dimostrato inequivocabilmente come per ogni nuovo posto crato nella grande distribuzione se ne perdano cinque nella piccola distribuzione.
Alemanno sta facendo male ma cio' che ha fatto la "sinistra" romana rimarra' purtroppo irreparabile.
Molto ma molto meglio un buon falegname che un cattivo medico.
Andrea Rossi
Ma non pensi che se ci fosse domanda per queste professioni la gente naturalmente tornerebbe a farlo?
I vestiti tutti li comprano nei negozi. A che serve il sarto? Intendo dire che non vedo gente in giro che dice "mi servirebbe un sarto ma non so dove trovarlo", oppure "mi servirebbe un falegname".
Questi mestieri andavano quando la gente doveva rammendare i suoi vestiti perchè ne comprava uno per tutta la vita; oppure aggiustare i mobili di continuo, perchè non si faceva tutto in plastica come ora. Poi non avevamo soldi. Io vivo da solo da sei anni e l'elettricista non mi è mai servito. A te?
Ho la vaga impressione che formare giovani a questi lavori significa formare nuovi disoccupati.
Secondo me per inserire più giovani il nostro paese dovrebbe puntare sulla ricerca e cioè sul nuovo e non sul vecchio. Ad esempio il settore delle ENERGIE RINNOVABILI muove 100.000 posti di lavoro. Ora tagliando gli incentivi si rischia di mandarli tutti a casa, e parliamo spesso di imprese e lavoratori giovani, che hanno rischiato investendo in un settore di recente espansione.
Abbiamo bisogno di questi 100.000 nuovi disoccupati?
Scusami ma ti sbagli, di falegnami ce ne sono ormai pochissimi ed i pochi che ci sono fanno affari d'oro poiche' sono appunto rari e si fanno pagare tantissimo.
Non sono poi io a dire che mancano i sarti (ma anche gli infermieri ad esempio) ma rispettate istituzioni ed associazioni come ad esempio la cgia di Mestre.
Questi mestieri mancano tanto e' vero che molti immigrati vanno a coprire proprio questi posti di lavoro, ne consegue che il problema e' appunto culturale.
Una certa cultura prevalentemente orientata a sinistra ha nel corso degli anni scientemente massacrato il lavoro manuale, il risultato e' che tutti i genitori italiani vogliono il figlio dottore o quantomeno laureato, se poi il figlio e' una capra e non trova lavoro perche' di filosofi ce ne sono troppi pazienza...
La disoccupazione italiana poi dipende ovviamente da altri fattori come ad esempio la libera circolazione delle merci, un esempio ? La Mivar era un'azienda gioiello produttrice di ottimi televisori, un'azienda italiana con lavoratori italiani regolarmente pagati, ora sta in crisi e dovra' licenziare molti dipendenti, chi e cosa ha messo inc risi la Mivar ? L'invasioni di merdosi televisori cinesi e coreani, prodotti da lavoratori che guadagnano un quarto di quanto guadagna un lavoratore italiano, se l'Italia potesse rimettere i vecchi ecari dazi cio' non accadrebbe e la disoccupazione scenderebbe ma cio' non si puo' fare perche' le regole europee ed internazionali lo proibiscono.
E poi che il problema della disoccupazione sia culturale lo puoi vedere anche tu, ci sono ragazzi italiani disoccupati ? Si e tanti giusto ? Si. Ora vai a fatti un giro nei cantieri edili che hai nelle tue vicinanze e guarda ed ascolta i muratori ed i manovali al lavoro, noterai che la maggior parte di loro sono stranieri.
Molti degli attuali studentelli svogliati sarebbero fors emolto piu' utili se facessero altri mestieri invece che perdere tempo per strada ad imbrattare muri.
Andrea Rossi
Ma è proprio colpa della cultura di sinistra?
Io vedo le facoltà di giurisprudenza piene di gente che studia per fare il notaio e l'avvocato (gli avvocati di Roma sono di più di tutti i francesi). Eppure vengono tutti da famiglie di destra che continuano a perpetuare una professione davvero parassitaria.
Prova a dire a un notaio di quelli dei circoli romani se vuole un figlio falegname o muratore. Quelli sono i primi a promuovere le capre, tanto per fare quel lavoro basta mettere una firma e intascare 300 euro a nero. E così accade per tante professioni tradizionalmente schierate a destra, dove l'appartenenza familiare è l'unico biglietto d'ingresso.
E' vero togliere le barriere commerciali ha danneggiato alcuni settori dell'economia italiana. Ma ne ha avvantaggiati altri, come i mobili o l'alimentare.
Credi che in Spagna siano contenti di comprare l'olio italiano che è più buono del loro? No, se potessero rimetterebbero i loro bei dazi. Però l'assenza di dazi in questo caso ci permette di sviluppare la nostra agricoltura e invadere il mondo con un nostro prodotto eccellente.
Quindi secondo me la soluzione è molto complicata e non basta dire "torniamo al lavoro manuale che la sinistra ha voluto distruggere". Secondo me intanto per cominciare dobbiamo puntare sulla ricerca, almeno daremmo qualcosa da fare ai tanti laureati italiani in materie scientifiche che diventano premi nobel all'estero.
Posta un commento