La donazione della fondazione ANIA è una bufala?
«Il Comune ha scelto una nuova vernice simpatica per le strisce pedonali». La foto ritrae via Merulana ma in tutta la città sono comparse zebre realizzate in una particolare membrana plastica che «nella migliore delle ipotesi, è durata mezza giornata prima di sporcarsi completamente e ricoprirsi del nero dei pneumatici»
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E' vero, l'avevamo notato anche noi che le nuove vernici in membrana plastica stavano facendo una brutta fine nera. Anche a piazza di Porta Capena la situazione è simile. Evidentemente a Roma gli pneumatici sono più lerci delle altre città e l'acqua di ripulitura scarseggia. Tuttavia la visione notturna di queste zebre è nettamente migliore di quelle di vernice "aerosol", come molti blogger ormai chiamano quelle vernici usate per la segnaletica orizzontale a Roma da diversi anni. Meglio di niente. Ma a questo punto bisogna osare di più: bisogna importare la stessa sostanza usata con eccellenti risultati a New York, Parigi, Londra, Milano, etc.
5 commenti:
Qui ci si comincia a chiedere che cosa fanno negli uffici addetti alla scelta di questi materiali di pittura. Ci sono connivenze? Come vengono scelte le ditte fornitrici?
Queste domande sono d'obbligo, visti i risultati. Con la sicurezza stradale NON SI SCHERZA.
M'auguro che la Magistratura faccia chiarezza.
Abbiamo tanto invocato questi materiali. Però evidentemente neanche questa qualità scelta dalla Fondazione Ania è ottimale...Bisognerebbe andare a comprare la stessa che viene usata a New York, a Londra, Parigi, Milano, etc.
IUncredibile, si sciolgono come la neve sotto al sole!
Il calore dell'asfalto romano è troppo alto per resistere alla gommatura. Come fanno a Barcellona o Madrid, città dalle temperature simili?
Mi è capitato un paio di anni fa di assitere a Londra al rifacimento di strisce pedonali. Non sono un esperto ma mi ricordo che mettevano una pasta densa e bollente come la pece(fumava)e che il giorno dopo le nuove strisce avevano un loro spessore di quasi 2 cm sul livello della strada, davano in effetti l'idea di essere una colata di colla bianca indurita e molto resistente.
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